marzo 2016
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Studi
Formazione / Studi
Il know-how nella selezione dei prodotti freschi, nella lavorazione artigianale delle materie prime, nel merchandising del
punto vendita e nell’attività di somministrazione è la base del percorso innovativo che le Pmi di questo settore possono intra-
prendere, ma oggi la trasmissione di queste fondamentali conoscenze e competenze è minacciata dal mancato ricambio
generazionale degli imprenditori.
Nel sistema dei negozi specializzati, che pure dimostrano di gestire abbastanza bene le difficoltà del mercato, la gene-
razione di imprenditori nati tra il 1950 e il 1970, titolari e soci dai 65 ai 45 anni di età difficilmente potrà essere interamente rim-
piazzata dalle coorti successive, perché la quota percentuale di soci under 45 sul totale degli operatori è inferiore a quella che
tale fascia di età detiene sul totale della popolazione attiva.
Il paradosso è che vi sono le premesse economiche e le logiche di marketing che giustificherebbero una soddisfacen-
te remunerazione dell’investimento nella distribuzione specializzata alimentare e, tuttavia, mancano le condizioni di natura
sociale e culturale, che consentirebbero ai giovani di intraprendere questo percorso.
Alcuni lo faranno, anzi alcuni under 35 lo stanno già facendo con l’aiuto dei genitori o di uno zio, avendo maturato una
competenza originale, costruita nella quotidiana frequentazione dei mercati all’ingrosso, aggiornando le loro conoscenze dei
prodotti e allenandosi a capire i movimenti di prezzo per scegliere il momento più opportuno per l’acquisto.
Queste figure imprenditoriali non sono un’utopia, esistono, ma sono troppo poche e nell’immaginario delle nuove
generazioni il mestiere del fruttivendolo, del macellaio, del salumiere appare ancora oggi dequalificato, lontano dal modello
culturale e tecnologico che appartiene ad altri profili professionali.
Certo, gli esercizi commerciali dei prossimi dieci anni non potranno essere uguali a quelli di oggi.
Dovranno rivalutare il ruolo della quarta gamma nel loro assortimento e nei loro ricavi, adeguando spazi ed infrastruttu-
re alla produzione autonoma di questo articolo per soddisfare le crescenti richieste dei clienti di tutte le età e, soprattutto, per
attrarre l’interesse degli under 45.
Dovranno creare ed aggiornare il proprio sito web non solo per presentare in una vetrina virtuale il loro assortimento,
ma, soprattutto, per «raccontare» il prodotto, la sua storia, le sue relazioni con l’ambiente, con le tradizioni e con le innovazioni
gastronomiche.
Dovranno fare della consegna a domicilio un strumento di marketing per fidelizzare la clientela, che non ha tempo da
dedicare agli acquisti off line, ma non vuole rinunciare alla superiorità di gusto e freschezza della distribuzione al dettaglio spe-
cializzata.
Insomma dovranno raccogliere la sfida di attirare l’interesse delle nuove generazioni, cercando di sottrarle al richiamo
della comodità (tutto sotto lo stesso tetto) per accompagnarle nella scoperta del gusto.
In questa missione avranno quale prezioso alleato il consulente di marketing digitale, vero e proprio partner del detta-
gliante specializzato nella conoscenza del web e dei suoi mezzi di comunicazione.
Unione Confcommercio Milano Lodi Monza Brianza con tutte le sue componenti, le associazioni di categoria della det-
taglio specializzato alimentare, le associazioni territoriale e quelle dei servizi di consulenza, vuole e può sostenere i giovani
imprenditori in questo percorso di sviluppo, capace di fare dell’innovazione lo strumento più efficace per recuperare il prezioso
know-how degli specialisti della distribuzione al dettaglio alimentare.