maggio 2016
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Studi
Formazione / Studi
Ipotizzando redimenti di scala costanti dei fattori produttivi e dividendo entrambi i membri dell’equazione (2) per le unità
di lavoro lo stimatore Pooled Mean Group (Pmg), proposto da Pesaran, ha misurato l’elasticità del valore aggiunto per occu-
pato al capitale per occupato e alle determinanti della produttività totale dei fattori.
Valori di segno positivo prossimi all’unità indicano elasticità elevata e, quindi, una maggiore capacità di generare incre-
menti di prodotto a partire da incrementi della variabile di riferimento, mentre valori di segno negativo stanno a significare una
relazione inversa tra la variabile stessa ed il valore aggiunto, come nel caso del carico burocratico e dell’illegalità, il cui aumen-
to si riflette in una riduzione del prodotto.
“È evidente come il capitale umano sia un driver fondamentale della produttività totale dei fattori poiché un incremento
dell’1% di questo input produce un effetto positivo sul valore aggiunto dello 0,9%. Inoltre, le stime indicano come l’eccesso di
burocrazia e gli alti tassi di illegalità rappresentino dei vincoli alla crescita del nostro paese” (Ufficio Studi Confcommercio,
Rapporto sulle economie territoriali, marzo 2016, pagina 49).
L’elasticità negativa della legalità è più incisiva di quella del carico burocratico, poiché l’aumento dell’1% dell’indice di
illegalità determina una riduzione del 0,1% del valore aggiunto, mentre lo stesso aumento riferito al carico burocratico si tradu-
ce in una flessione del prodotto più limitata, -0,03%.
La determinante del grado di accessibilità si rivela, infine, più importante del rapporto tra lo stock di beni capitali e la
forza lavoro: una crescita dell’1% dell’indice di accessibilità genera, infatti, un incremento dell’0,34% del valore aggiunto contro
un più contenuto 0,16% a seguito della stessa crescita riferita all’intensità del capitale.