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Il fatturato dei servizi cresce nel quarto trimestre dell’1,7%, beneficiando dell’effetto di traino della componente alloggio
e ristorazione (+5,2%), sostenuta a sua volta dalla affluenza turistica generata dall’Esposizione universale.
Significativo anche l’aumento registrato dal commercio all’ingrosso (+2,5%), mentre è minore l’apporto dei servizi alle
imprese (+1,0%) ed addirittura negativo quello dei servizi alle persone (- 1,3%).
Il favorevole andamento della domanda finale non ha mancato di stimolare gli investimenti nella distribuzione al dettaglio
con un saldo positivo tra imprese nate e cessate, che consente al quarto trimestre del 2015 di registrare un aumento dello stock
complessivo di esercizi (+0,6%), il più consistente degli ultimi 4 anni, dopo la fase di stallo verificatasi tra il 2012 e il 2014.
La crescita del numero di punti vendita non può fare dimenticare come l’offerta di servizi commerciali continui ad esse-
re investita da un processo di selezione e ristrutturazione, che sta letteralmente rivoluzionando la sua struttura e la sua com-
posizione per format e tipologie di prodotto.
Nella nascita di nuove attività un ruolo fondamentale è svolto dall’imprenditoria straniera, che esprime tassi di crescita
oscillanti tra il 5% e il 10% e nel quarto trimestre ha portato al 20% la quota di attività gestite da operatori nati all’estero ed, in
particolare, nei paesi di Marocco, Bangladesh, Cina e Senegal.
La metamorfosi del sistema distributivo nella sua articolazione per categorie di beni si manifesta nella contrazione delle
rivendite di carburante (-4,8%), dei negozi di articoli culturali e ricreativi (-2,5%), in particolare edicole e cartolerie, degli esercizi
di altri prodotti per uso domestico (-2,3%), e dei negozi specializzati di altri prodotti (-1,1%), abbigliamento e calzature in pri-
mis. Diminuiscono anche i piccoli negozi despecializzati a prevalenza alimentare, mentre fanno eccezione i rivenditori di pro-
dotti per l’informatica e l’Ict (+3,2%) e gli esercizi specializzati di alimentari, bevande e tabacco (+1,7%).
Alla diminuzione degli esercizi al dettaglio in sede fissa si contrappone la crescita del commercio ambulante (+4,3%),
anche in questo caso trainato dalla componente straniera, mentre comincia ad assumere consistenza significativa il commer-
cio al di fuori di negozi (+5,5%) grazie al contributo dell’e-commerce.
Il quadro milanese
In provincia di Milano gli indicatori congiunturali delle vendite del commercio al dettaglio e dei servizi mostrano per il
2015 la stessa capacità di recupero osservata su scala regionale dopo il lungo periodo di recessione dal 2007 al 2014, anche
se la comparazione è limitata ai primi tre trimestri dell’anno appena trascorso. Nel terzo trimestre 2015 il commercio al detta-
glio milanese ha espresso un incremento del 3,2%, confermando la ripresa registrata nei due periodi precedenti. Nella disag-
gregazione di questo risultato per tipologia di prodotto e forma distributiva l’area milanese si comporta meglio della nostra
regione.