Clima di fiducia e Congiuntura economica I sem 2022
Nei primi mesi del 2022 si è assistito a un calo del clima di fiducia presso le imprese del settore riguardo alla situazione economica generale dell’Italia (da 46 a 43). L’indicatore è destinato ulteriormente a scendere nei prossimi mesi (da 43 a 41), anche se il dato previsionale del Nord Italia (41) si mantiene superiore alla media nazionale (35). Dall'analisi settoriale tengono meglio i servizi finanziari e di marketing che fanno registrare dati superiori alla media.
In aumento di poco invece il sentiment circa l’andamento della propria attività presso le imprese dei servizi professionali. Anche l’indicatore relativo all’attività economica è destinato a scendere, seppur di poco, nei prossimi mesi (da 51 a 49). Il dato è comunque superiore alla media Italia. A livello territoriale il Nord registra valori superiori alla media a differenza del Centro e del Sud Italia.
In lieve miglioramento l’andamento dei ricavi: l’indicatore resta al di sotto della soglia di espansione di mercato (50) ma comunque in linea con i valori registrati prima del marzo 2020. L’outlook previsionale è di sostanziale stabilità seppure leggermente superiore al dato nazionale.
Migliora l’occupazione presso le imprese del settore dei servizi alle imprese nell’ultimo periodo e anche in prospettiva in vista della metà dell’anno. A livello territoriale il Sud continua a registrare performance al di sotto della media.
In miglioramento la situazione delle imprese dei servizi professionali dal punto di vista della liquidità. Il dato seppure al di sotto della soglia di espansione di mercato torna ai livelli pre-covid. Le imprese del comparto stanno tenendo sul fronte della capacità di far fronte al proprio fabbisogno finanziario.
Circa tre imprese su dieci temono che nel 2022, a causa del conflitto in Ucraina i ricavi della propria impresa diminuiranno. Tra le cause principali legate alla crisi internazionale prevalgono l’aumento del costo delle materie prime e la riduzione dei budget da parte dei clienti.
Il 66% delle imprese del comparto registra un aumento elevato dei prezzi praticati dai propri fornitori rispetto ai sei mesi precedenti.
La previsione per i prossimi mesi è ancora più negativa.
Il 47% delle imprese nel corso dei prossimi mesi, al fine di minimizzare l’impatto economico causato dalla crisi in Ucraina, intende sospendere le decisioni riguardanti possibili investimenti futuri.
Il 60% delle imprese dei servizi professionali ritiene che lo scoppio della guerra in Ucraina avrà un impatto sull’andamento della propria impresa più significativo o almeno altrettanto significativo rispetto alla crisi provocata dalla pandemia da Covid-19.