“Fase 2” lenta: voglia di ripartenza delle imprese ma ancora troppo basso il numero dei clienti - Insufficienti le misure di sostegno economico considerate positive soltanto per il 4,3% - In due giorni le risposte di 1.079 imprese al nuovo sondaggio di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. I dati elaborati dall’Ufficio Studi
21/05/20 -il 61% dei servizi alla persona e il 59% della ristorazione
e solo il 6% intenzionato a programmare vacanze
Sono alcuni dei risultati che emergono dalla nuova indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con i dati elaborati dall’Ufficio Studi. Un monitoraggio compiuto all’inizio di questa settimana, il 18 e 19 maggio: al sondaggio* hanno risposto 1.079 tra imprese e attività professionali, per l’87% da 0 a 9 addetti. Hanno in particolare risposto all’indagine le imprese della ristorazione (30,1%); del dettaglio non alimentare in sede fissa (19,7%); gli agenti e rappresentanti di commercio (7,9%); i servizi alle imprese (6,3% Ict, consulenza, intermediazione finanziaria, assicurativa e immobiliare); l’ingrosso non alimentare (5,2%); i servizi alla persona (5% parrucchieri, estetiste, riparazioni, tintorie…).
Ristorazione. Nel periodo di lockdown solo il 20% ha lavorato con il delivery. Dall’11 al 17 maggio il 49% degli esercizi è stato attivo con l’asporto. La citata affluenza del 20% rispetto a un giorno normale sale fino al 40% per il 31% degli operatori e supera il 40% per il 15%.
Dettaglio non alimentare in sede fissa. Durante il lockdown il 45% è stato contattato dai clienti per l’acquisto con la consegna a domicilio e il 17% ha potuto raccogliere ordini per trasferirli alle piattaforme online dei produttori.
Dettaglio alimentare in sede fissa. Nella settimana dall’11 al 17 maggio il 77% delle imprese ha riassortito il negozio riscontrando, nel 43% dei casi, un aumento dei prezzi da parte dei fornitori.
Agenti rappresentanti di commercio. Il 78% ha ripreso l’attività d’intermediazione e nel periodo di lockdown il 36% ha contributo alla modalità di vendita sulle piattaforme online dei produttori degli ordini raccolti dal commercio al dettaglio.
Servizi alle imprese. Durante il lockdown il 63% delle aziende ha chiuso la propria sede operativa, ma nel 92% dei casi ha proseguito l’attività professionale da casa e i collaboratori hanno continuato ad operare in smart working per l’85% dei casi.
Ingrosso non alimentare. Con la “fase 2” il 50% delle imprese ha svolto attività di rifornimento alla clientela. Assortimento del magazzino per il 41%.
Altri servizi alle imprese (noleggio, selezione personale, vigilanza…). Attività riavviate il 18 maggio nel 51% dei casi. Affluenza della clientela bassa: 16%.
Servizi d’alloggio. Durante il lockdown il 16% ha ospitato le persone impegnate nella protezione civile durante la fase di emergenza sanitaria.
Agenzie di viaggio. In quest’inizio settimana affluenza della clientela ai minimi termini: 2%. E soltanto il 6% ha accolto clienti intenzionati a programmare una vacanza.
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