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Assemblea Ordinaria 2020

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Cari Associati,

stiamo vivendo un anno particolare che tra l’altro ci impedisce di svolgere la nostra consueta Assemblea ordinaria. Approfitto allora di questa comunicazione per aggiornarvi su quanto fatto e quanto vorremo continuare a fare.

L’emergenza sanitaria sta mettendo tutti a dura prova.

Attorno a noi tutto sta cambiando. La pandemia e la conseguente crisi economica stanno modificando il nostro mondo con conseguenze dirette sulla nostra vita e sulle nostre attività.

Ho sempre ritenuto che l’ascolto, la condivisione e la partecipazione diffusa siano la base di una associazione democratica ed attiva come Asseprim.

Dobbiamo quindi unire le nostre forze per una rinascita economica, sociale e culturale.

Condivisione e collaborazione sono il punto di partenza per un piano di rilancio.

Il momento è sicuramente difficile, siamo ancora nel pieno della pandemia, uno stato di incertezza e confusione complessiva ci accompagna in questo periodo, ma non dobbiamo dimenticare l’obiettivo che ci proponiamo di raggiungere: non dobbiamo sprecare l’occasione di avere progetti adeguati e proposte di riforma che riteniamo necessarie per le nostre categorie.

Pensiamo alle tante risorse che saranno messe a disposizione per riorganizzare il sistema. L’Italia avrà l’opportunità di mettere in cantiere investimenti straordinari utilizzabili per un vero rinnovamento.

Con la pandemia si sono manifestate le criticità del nostro paese, criticità che arrivano da lontano, credo che sia opportuna una assunzione di responsabilità collettiva ed individuale da parte di tutti. 

Sono necessari obiettivi concreti, credibili e realizzabili.

In primis dovremo trovare il modo di richiamare l’attenzione della politica su queste nostre categorie che purtroppo molto spesso non sono adeguatamente considerate.

La diffusione della pandemia ha provocato il crollo della fiducia delle imprese dei servizi professionali nella prima metà del 2020. E’ peggiorato infatti sia il sentiment relativo alla situazione del Paese, sia quello riguardante l’andamento della propria attività. 

L’outlook per la fine del 2020 non consente di recuperare i livelli precedenti l’esplosione della pandemia. Se è vero che la prima metà del 2020 si è rivelata quella più dura per le imprese del comparto (come per le imprese tutte), quasi un operatore su tre si aspetta infatti di affrontare il periodo più difficile da qui a fine anno. Il clima di incertezza per i prossimi mesi è strettamente correlato ai timori circa l’evoluzione della curva epidemiologica.

La crisi sanitaria si è presto tramutata in vera e propria crisi economica: sono crollati i ricavi e si sono accentuate le difficoltà degli operatori (specialmente di quelli più piccoli) in fatto di tenuta finanziaria: grave l’emergenza di liquidità nel settore fino a fine 2020.

In questo scenario lo scorso maggio in risposta al DPCM Rilancio abbiamo scritto al Presidente del Consiglio Conte, chiedendo maggior attenzione per il mondo dei servizi. Se da una parte questo ci ha consentito di ricevere maggior attenzione per alcune categorie rimaste oggettivamente devastate dal Covid (organizzazione di eventi su tutti) è rimasto un primo sassolino gettato in uno stagno.

Abbiamo così deciso di ricorrere ad un emendamento alla legge chiedendo credito d’imposta per le Mpmi italiane fino ad un massimo di 10.000 euro, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020 a fronte dell’utilizzo di tutti i servizi da noi rappresentati.

L’emendamento si è scontrato con la mancanza di copertura finanziaria ma noi continueremo a portare avanti istanze, sempre nella logica di credito d’imposta.

In questo caso invito chi avesse delle proposte ad avanzarle contattando la nostra segreteria.

Il nostro contributo in tal senso può diventare davvero rilevante. Sia verso le Istituzioni che anche all’interno del mondo Confcommercio dove Asseprim è stata riconfermata all’interno della Giunta nazionale.

Il tema prioritario su cui occorrerà lavorare insieme con ancor più slancio è quello del Lavoro!

 

Lavoro inteso come strumenti di integrazione salariale e di welfare, a cui tante aziende in questo periodo hanno attinto.

 

Oltre la metà delle imprese ha fatto ricorso ad ammortizzatori quali la CIG per tamponare la crisi almeno dal punto di vista occupazionale. Tuttavia, quasi due imprese su tre hanno riscontrato ritardi nelle erogazioni (il 38% si è visto costretto ad anticipare di tasca propria l’importo in favore dei collaboratori). L’utilizzo degli strumenti di integrazione salariale definiti dall’attuale quadro normativo ha mostrato le carenze di un sistema vecchio e disarticolato; è necessario avviare un’ampia operazione di revisione dell’attuale quadro normativo per arrivare alla definizione di un sistema di ammortizzatori universale basato sul principio di compartecipazione delle imprese e dei lavoratori.

Nonostante la crisi, il comparto ha garantito la continuità dei propri servizi adottando in larga parte l’istituto dello smart working, che proseguirà nei prossimi mesi per quasi la metà delle imprese. L’82% delle imprese che ne hanno fatto uso, giudica efficace l’istituto dello smart working. Ora occorre lavorare perché sia regolamentato.

 

Lavoro inteso come corretta classificazione all’interno del CCNL delle nuove professioni nei servizi, che assistono le aziende nel completare la trasformazione digitale e ad accogliere modelli sostenibili. 

 

Penso, in particolare, ai servizi finanziari-assicurativi, di ricerche di mercato, comunicazione e marketing, stravolti dall’avvento del digitale; penso ai servizi di consulenza aziendale e risorse umane che includono tutte le nascenti professioni attorno a Csr (Corporate Social Responsibility), sostenibilità e green. 

Anche qui l’invito è per chiunque volesse portare il proprio contributo, di segnalarlo contattando la segreteria.

 

Lavoro inteso in una corretta ridefinizione dei codici Ateco, ormai vecchi ed obsoleti, ma utilizzati, ad esempio, dal Governo in questo periodo come parametro per definire e diversificare i contributi. 

 

Con i Consiglieri di ogni specifico settore abbiamo anche seguito la presentazione della valutazione dei risultati degli ISA - indici sintetici di affidabilità fiscale. Riteniamo che tali indici, seppur definiti con algoritmi anche complessi e minuziosi, difficilmente riusciranno a rappresentare la realtà. Un elemento in più che ci spinge a chiedere una revisione totale dei codici Ateco.

 

Lavoro inteso come sviluppo delle competenze, digitali e relazionali, soft e hard in uno scenario macroeconomico totalmente cambiato. 

 

Asseprim, anche quest’anno durante questo lungo periodo di lockdown, si è prodigata per offrire, gratuitamente, formazione di grande qualità in tutti i settori sollecitati dalla nostra base.

Qui potete guardare tutti i corsi erogati in modalità FAD. 

 

Qui potete inviarci un feedback su quali sono i vostri fabbisogni formativi, contribuendo alla definizione dei corsi per il 2021. 

 

Lavoro inteso come divulgazione di temi rilevanti su cui costruire cultura aziendale come l’innovazione digitale, lo sviluppo sostenibile, gli asset intangibili.

 

La crisi ha impresso un’accelerazione ai processi di innovazione delle imprese: due terzi degli operatori del comparto intende investire in digitale nell’arco del 2021 (+37% rispetto ai programmi pre-COVID). La metà delle imprese investirà nel rafforzamento dell’infrastruttura telematica aziendale, un terzo sul marketing digitale.

Le imprese dei servizi professionali si mostrano, altresì, sensibili al tema della sostenibilità: il 41% la ritiene un’occasione per efficientare i processi aziendali.

L’economia del futuro sarà profondamente influenzata dai disastri derivanti dal Covid19. Ne usciranno vincenti le aziende che innovando avranno saputo cavalcare due macro-trend: digitale e sostenibilità.

In questi casi il virus ha semplicemente agito da acceleratore contribuendo alla loro definitiva affermazione.

Prima della pandemia le Istituzioni e molte Imprese non avevano colto pienamente il potenziale innovativo a livello economico del digitale.

Prima della pandemia non si dava il giusto peso anche all’altro macro-trend: la sostenibilità.

La corsa verso la sostenibilità tocca tutti i settori dell’economia, tutti gli aspetti del nostro quotidiano, dai consumi alimentari a quelli energetici, dai trasporti al risparmio passando per il turismo ed il commercio. 

Siamo in lenta ma costante transizione verso un futuro diverso sempre più orientato alla tutela del pianeta. Penso che la strada su cui camminiamo sarà sempre più verde.

Sia per i cittadini chiamati ad una nuova consapevolezza in qualità di consumatori, sia per le aziende per cui la sostenibilità non sarà solo una questione di immagine, ma può essere leva di business e sia per la città, le future megacity che su mobilità e infrastrutture verdi si giocheranno il futuro. Senza dimenticare la salvaguardia e la protezione di risorse essenziali come l’acqua o la terra.

Per finire con la finanza che scommette sempre più sui fattori ESG (Environmental, Social and Governance) che sempre più giocheranno un ruolo fondamentale nel determinare il rischio e il rendimento di un investimento. 

Environment – considera i rischi legati ai cambiamenti climatici, alla emissione di Co2, all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, agli sprechi e alla deforestazione.

Social – include le politiche di genere, i diritti umani, gli standard lavorativi e sindacali

Governance – riguarda le politiche di governo societarie, le politiche di retribuzione dei manager, la composizione dei CDA, le procedure di controllo indipendenti, i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di rispetto della legge e della deontologia.

I fattori ESG implicheranno importanti cambiamenti organizzativi e procedurali per le imprese.

In questo quadro gli asset intangibili legati al rischio d’impresa, al brand e alla sua reputazione, alla proprietà intellettuale, saranno sempre più elementi distintivi e competitivi per le imprese, tanto quanto il tema della legalità e sicurezza. 

A tal proposito è stato sottoscritto a luglio da Confcommercio e Ministero dell’Interno il "Protocollo Quadro per la legalità e la sicurezza delle imprese". E’ importante sottolineare che l’attribuzione del rating di legalità costituisce un elemento di vantaggio, ad esempio, in sede di accesso al credito bancario, concessione di finanziamenti pubblici e procedure di affidamento di contratti pubblici.

 

Lavoro inteso come condivisione di strumenti e conoscenze nuove per rafforzare la propria rete di contatti e di sviluppo del business.

La costante necessità di alimentare la propria rete di contatti vede in questo momento di difficile tenuta finanziaria le imprese indotte a ricercare partnership con altre realtà (è così per la metà degli operatori): stringere alleanze sembra essere la strada per avviare la ripresa.

In questo contesto Asseprim ha avviato il progetto del Portale serviziproimpresa.it.

In un momento in cui l’innovazione digitale, la sostenibilità ambientale e non ultimo il tema sanitario legato al Covid stanno stravolgendo modalità e modelli di business, è emersa la necessità per le imprese di poter contare su uno strumento che le aiuti in questa trasformazione.

La finalità del portale è quella di contribuire ad arricchire l’elenco dei tantissimi servizi specifici che oggi il mercato può offrire, facendo maggior chiarezza sul valore di un servizio rispetto ad un altro, ma soprattutto facendo cultura nell'utilizzo di servizi che spesso, se non valutati per tempo, comportano per l’imprenditore rischi troppo elevati da sopportare.

Oltre 100 aziende associate sono già presenti sul portale, dove possono segnalare i propri servizi e promuovere la propria attività attraverso degli Insight, una convenzione per i soci e la promozione di webinar ad oggi seguiti mediamente da 80-100 imprese.

Per vedere i webinar promossi durante il 2020 clicca qui.

Un’opportunità che invito tutti a cogliere contattando la segreteria per i dettagli.

Il progetto di rete ci ha visti impegnati anche nel promuovere Asseprim in altre Province. In particolare, a settembre abbiamo siglato un accordo con Confcommercio Bergamo.

L’accordo prevede che le aziende di servizi professionali che si iscriveranno ad Ascom Bergamo saranno anche soci effettivi Asseprim usufruendo così direttamente anche dei servizi offerti dalla Federazione.

Il 20 novembre p.v. Asseprim ha incontrato Confcommercio Como per stipulare lo stesso tipo di Accordo.

Sempre in questa logica di networking, da gennaio, inoltre, partirà “Ri-lancia Impresa” un nuovo spazio di incontro, un progetto giovane fatto da giovani imprenditori di Asseprim (Under 42) che vogliono far crescere, migliorare e sviluppare il loro business tramite momenti di formazione, networking e scambio di conoscenze. 

 

Asseprim – per venire incontro alle difficoltà economiche degli Associati – d’accordo con gli uffici amministrativi di Confcommercio Milano – ha deciso di mantenere invariate le quote associative anche per l’anno 2021.

 

In conclusione voglio ringraziare tutti.

Grazie a tutti i Soci, che nonostante questa crisi continuano tenere duro, e in questo mare di difficoltà affrontano e cavalcano l’onda.

Grazie a tutti i Consiglieri e a tutta la segreteria Asseprim che insieme garantiscono continuità nel rappresentare e dare assistenza ai Soci.

Sono sicuro che insieme usciremo a testa alta anche da questa tempesta.

 

Umberto Bellini

 

Milano, 23 novembre 2020