Faq
SACCHETTI ASPORTO MERCI
Una ditta mi ha proposto di acquistare sacchetti per asporto merci biodegradabili, da mettere a disposizione della clientela. Sono obbligato ad acquistare sacchetti del genere?
I sacchetti che riportano la dicitura “per uso alimentare” devono essere utilizzati solo per gli alimenti?
ALBO GESTORI
La mia ditta trasporta in conto proprio i rifiuti prodotti dall’attività che svolgo. Devo iscrivermi all’Albo Gestori?
L’iscrizione nella stessa categoria è necessaria anche qualora l’attività produca rifiuti pericolosi, purché la raccolta e il trasporto degli stessi non ecceda i trenta chilogrammi o i trenta litri al giorno.
Ovviamente, se la sua attività produce (collateralmente) sia rifiuti non pericolosi che rifiuti pericolosi, ma nelle quantità indicate, l’iscrizione è una sola.
I requisiti necessari all’iscrizione sono elencati nella Delibera 432 del 15/03/2011 Albo Gestori.
ROTTAMI METALLICI
Faccio il trasporto di rottami ferrosi, che pago all’officina (produttore) presso la quale vado a ritirarli, perché hanno un valore di mercato. Quindi trasporto un “bene”, perché dovrei adottare il Formulario?
Nella versione attuale del Codice ambientale i rottami ferrosi rientrano nella qualificazione di rifiuto.
Le uniche eccezioni all’applicazione della disciplina in materia di rifiuti, derivano, essenzialmente:
- dalla classificazione a monte del rottame ferroso quale sottoprodotto, ai sensi del nuovo art. 184-bis del Codice ambientale (introdotto dal D. Lgs. 205/2010), a patto, in sintesi, che sussista la certezza del riutilizzo (basata sulla prassi dimostrabile secondo cui il materiale in questione viene impiegato con regolarità nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione, senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale),
- dalla qualifica a valle come prodotto che ha cessato di essere rifiuto, ai sensi dell’art. 184-ter del Codice ambientale: il che avviene quando il rottame è stato sottoposto ad un’operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfa criteri specifici (richiamo al “sistema di gestione qualità” introdotto dal Reg.UE 333/2011).