Matteo Renzi: “Dopo l’Expo un centro mondiale per genomica e big data”
“Governo pronto a investire 150 milioni l'anno per i prossimi 10 anni” – ha dichiarato il premier intervenuto al Piccolo di Milano sul dopo-Expo. “Bisogna partire da subito per dare il senso della missione, non diventi l'area del nostro rimpianto”. E rivolgendosi a Sala: “Grazie di cuore a Beppe, non dico altro”
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato il 10 novembre, al Piccolo Teatro di Milano, il progetto del governo per il dopo Expo “Human Technopole. Italy 2040”, un centro di ricerca e tecnologia applicata sulle scienze della vita da realizzare sull’area dell’esposizione universale.
Il premier ha parlato di "un centro che metta insieme discipline diverse, dall'alimentazione alla robotica allo studio dei genomi del cancro, dove al centro ci sia l'uomo. Il simbolo di "un nuovo Umanesimo" - ha detto spiegando che fino ad ora si sono creati solo centri su singole discipline e non interdisciplinari. "Non immagino - ha aggiunto - questa come un'area dove trasferire pur prestigiosi immobili".
“La proposta che fa il governo è quella di un grande centro di ricerca mondiale sulla genomica, il big data, la nutrizione, il cibo, l’eco-sostenibilità - ha continuato Renzi. - Un progetto che può portare da subito 1600 persone a lavorare nel polo. Questo progetto dia il senso dell’ambizione di Expo e di Milano. Lo Stato è pronto a investire 150 milioni l’anno per i prossimi 10 anni. Dobbiamo evitare che questa diventi l’area del nostro rimpianto - ha dichiarato Renzi. “Siamo in condizione di accettare ogni suggerimento ma l’unica cosa che non sono disposto a fare è lasciare questo progetto in mano ai campanili. È inaccettabile per l’Italia e particolarmente inaccettabile per Milano. Sarebbe sbagliato consegnare il dopo Expo ai campanilismi, perché Milano per il suo ruolo capitale culturale dovrà essere non solo la locomotiva d’Italia, ma d’Europa”.
“L’Area Expo – ha spiegato - si compone di due grandi progetti: uno immobiliare che vede protagonisti gli enti locali, noi interveniamo se il nostro aiuto viene richiesto, l’altro di natura evocativa. Noi non pensiamo per quell’area a un federal building per uffici pubblici, noi pensiamo a un forte valore scientifico e culturale. Da questo punto di vista pensiamo che il Governo possa fare la propria parte, se richiesta. Siamo pronti dal consiglio di ministri di venerdì: vorremmo che Palazzo Italia non si fermasse neanche un secondo”.
"Expo ci ha restituito l'orgoglio di realizzare l'impresa ed è diventato il simbolo di chi non si rassegna – ha affermato - L'Expo non l'ha vinto Milano, ma i milioni di visitatori e gli italiani. Ma se lo hanno vinto gli italiani l'hanno salvato i milanesi" con la loro reazione alle devastazioni del 1° maggio.
“Bisogna partire da subito per dare il senso della missione: non diventi l'area del nostro rimpianto – ha concluso - Lo spazio c'è tutto. A noi il compito di non sciuparlo. Il progetto Italia 2040 è un programma ambizioso”
Guarda il video integrale dell'intervento:
10/11/15