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#FORUMCONFCOMMERCIO

I temi del forum di Cernobbio

 

I deficit strutturali del nostro Paese, lo scenario economico internazionale, il turismo: questi i temi portanti della diciassettesima edizione del Forum "I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000" organizzato da Confcommercio, in collaborazione con Ambrosetti, a Cernobbio (Como) presso il Grand Hotel Villa d'Este (18-19 marzo) . Il Forum - Twitter: #forumconfcommercio - si è avviato con la conferenza stampa del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, durante la quale è stata presentata un'analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio sulle prospettive economiche dell'Italia, i deficit strutturali e i divari territoriali. Sabato 19 marzo è in programma la presentazione di un'analisi di Confturismo-Confcommercio sul turismo nello scenario internazionale. 

 

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: "la partita della crescita è ancora tutta da giocare". Soprattutto in Italia "abbiamo bisogno di terapie specifiche che dipendono solo da noi" e la ricetta resta sempre la stessa: "meno spesa pubblica e meno tasse". Mentre per la crescita occorre "sfruttare l'enorme potenzialità del turismo".

I segnali di ripresa che dovevano concretizzarsi lo hanno fatto solo in parte: è mancato il cambio di passo. In Europa, e soprattutto in Italia, la partita della crescita è ancora tutta da giocare. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella conferenza stampa che ha aperto i lavori del Forum organizzato come ogni anno dalla Confederazione in riva al Lago di Como. "Parliamoci chiaro – ha sottolineato Sangalli - va bene il cortisone di Draghi, e meno male che c'è, ma abbiamo bisogno di terapie specifiche che dipendono solo da noi". Confcommercio, tuttavia, "vuole conservare una quota di cauto ottimismo, perché abbiamo tutte le carte per trasformare nei prossimi mesi questa ripresa in una crescita concreta e diffusa" e "crede possibile uno scatto in avanti lungo la strada delle riforme, del taglio alla spesa pubblica improduttiva, della riduzione degli eccessi di burocrazia, della riduzione delle imposte: sono queste le condizioni del nostro moderato ottimismo che ci portano a prevedere un Pil a +1,6% per il 2016". Ma in questo senso è essenziale, ha detto Sangalli, che "il governo affronti e risolva i problemi strutturali dell'Italia, che si acuiscono a causa dei ritardi e dei divari regionali del nostro Paese. Ci sono aree dell'Italia che non crescono perché scontano da troppi anni due deficit, legalità e infrastrutture, e due eccessi, burocrazia e carico fiscale". Come il Mezzogiorno, che "continua a perdere peso in termini di abitanti, lavoratori e reddito e registra un ridimensionamento dei fattori di produzione". Il problema, comunque è dell'intero sistema-Paese che "sconta una mancanza di competitività e una perdita di produttività complessiva. Gli eccessi e i deficit strutturali del nostro Paese – ha detto ancora il presidente di Confcommercio - costano a ciascun cittadino 3.800 euro l'anno". Il Governo ha certo fatto "passi importanti nella giusta direzione" (Sangalli ha citato la riforma della pubblica amministrazione, l'impegno di ridurre i carichi burocratici sulle imprese,  alcune misure contenute nel Jobs Act e nella riforma della scuola e la politica fiscale distensiva), ma non basta. Perché "la spesa pubblica corrente nel 2015 si è ridotta soltanto per effetto del minor costo per interessi" e perché negli ultimi venti anni la pressione fiscale è passata dal 40,3% al 43,3%. "Ridurre il carico fiscale su imprese e famiglie - ha concluso Sangalli - è e resta la priorità. Meno spesa pubblica e meno tasse rimane la ricetta per un Paese più dinamico e più equo". Mentre sul versante della crescita occorre "sfruttare l'enorme potenzialità del turismo", che è "una potentissima leva in grado di generare nuova occupazione e maggiore ricchezza".

 

Scarica Intervento Sangalli

Scarica Charts Ufficio Studi Confcommercio

Scarica Rapporto sulle Economie Territoriali

 

 

 

Analisi, realizzata da Confturismo in collaborazione con Ciset, su "Il turismo nello scenario internazionale": negli ultimi 15 anni +50% di arrivi, ma persi 38 miliardi di entrate valutarie. Turisti in crescita anche per il triennio 2016-18, Usa in testa.

La seconda giornata del Forum Confcommercio di Cernobbio si è aperta con un'analisi, realizzata da Confturismo in collaborazione con Ciset, su "Il turismo nello scenario internazionale". Tra il 2001 e il 2015, secondo la ricerca, gli arrivi in Italia sono aumentati del 50% raggiungendo la soglia di 53 milioni e quasi 36 miliardi di entrate valutarie (+24%); questi maggiori arrivi non si sono, però, tradotti in proporzionali incrementi di entrate a causa di una minore permanenza media (da 4,1 a 3,6 giorni tra il 2001 e il 2015) e della conseguente riduzione del 35% della spesa pro capite reale (da 1.035 a 670 euro). Questo significa che, dal 2001 ad oggi, il nostro Paese ha "perso" 38 miliardi di entrate valutarie derivanti dal turismo internazionale. In ogni caso, le previsioni per il triennio 2016-18 vedono in crescita gli arrivi da tutti i Paesi (soprattutto USA) mediamente del 3,6%. Analizzando gli arrivi per aree di provenienza, il turismo internazionale in Italia è per il 70% di origine europea - tedeschi in testa che si confermano il primo mercato in molte Regioni – in aumento il peso dei paesi extra UE con un contributo di oltre il 35% alla crescita del periodo. Va sottolineata la crescita del turismo cinese divenuto in pochi anni il quinto mercato incoming dell'Italia e destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Oltre il 60% degli arrivi internazionali in Italia è assorbito da 4 Regioni: Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. E, nel Mezzogiorno, le Isole risultano più attrattive della parte continentale evidenziando che il problema di queste regioni è solo parzialmente legato alla scarsa dotazione infrastrutturale mentre è fortemente connesso a dotazione e qualità media dei servizi. In sintesi, il turismo in Italia si conferma come una straordinaria risorsa e un importante volano di sviluppo e crescita, ma una domanda sempre più "mordi e fuggi" impone un ripensamento del nostro modello di offerta che ne valorizzi ancor di più qualità e fruibilità creando così le condizioni per prolungare la permanenza dei turisti.


Leggi l'intervento di Luca Patanè

Leggi il "position paper" di Confturismo


 


18/03/16
Categoria: Area media

Tipologia: Scenario nazionale

 
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