Associazione orafa lombarda e orologiai riparatori: la manifestazione a Roma
Il problema della mancata fornitura dei pezzi di ricambio da parte dei fabbricanti. Delegazione ricevuta da un rappresentante del MISE (Ministero dello sviluppo economico). Preoccupazione per la sopravvivenza di laboratori-artigiani e microimprese
A Roma davanti al MISE (Ministero dello sviluppo economico) si è svolta la manifestazione di protesta promossa dall'Associazione Orafa Lombarda (AOL) con la categoria nazionale degli orologiai riparatori per sensibilizzare le istituzioni e i consumatori sulle difficoltà nel mercato delle riparazioni e dell'assistenza negli orologi. Gli orologiai riparatori contestano l'oligopolio sui pezzi di ricambio da parte dei fabbricanti con il paventato rischio di chiusura per molti laboratori e una minor scelta da parte degli utenti.
Una delegazione composta da Andrea Sangalli (presidente AOL); Maurilio Savoldelli, (presidente della categoria nazionale orologiai riparatori); Daniele Oldani (presidente dei dettaglianti AOL); Rino de Feo (tesoriere AOL); Antonio Giovannetti e Rodolfo Saviola (consiglieri della categoria nazionale orologiai riparatori) è stata ricevuta da un rappresentante del Ministero. Dopo attenta analisi, è emerso come nel caso degli orologiai, non vi siano pericoli di licenziamento di personale, ma – affermano AOL e la categoria nazionale degli orologiai riparatori - potrebbe esserci il pericolo di chiusura per migliaia di laboratori artigiani o micro-imprese costituite da un solo addetto, il tutto imputabile dalla mancata fornitura dei pezzi di ricambio.
È stato quindi suggerito di raccogliere le dichiarazioni di forte disagio e rischio-chiusura delle partite Iva rappresentate dagli orologiai e dai fornituristi (l’anello intermedio tra produttori di orologi-ricambi e riparatori), di fare pressione sulle Regioni (in particolare su Regione Lombardia, che – spiega AOL, si è comunque mostrata sensibile su questo argomento - con la Risoluzione del Consiglio Regionale Lombardo n°35 del 16 aprile 2015) affinché sostengano e facciano propria la richiesta a Governo e Ministero di farsi carico della questione. La somma delle istanze dovrebbe spingere il MISE – rilevano AOL e la categoria nazionale degli orologiai riparatori - ad avviare formalmente le procedure – attraverso un contradditorio con le case di orologi - per giungere a soluzioni eque e positive della vertenza degli orologiai.
02/12/15