OLIMPIADI MILANO - CORTINA 2026
Alla scoperta degli sport paralimpici: sci di fondo
Per la prima volta nel 1976 ai Giochi Paralimpici invernali di Örnsköldsvik, ma solo nel 1992 ad Albertville furono assegnate le prime medaglie
Lo sci di fondo paralimpico (conosciuto anche come para cross country-skiing) è uno sport invernale praticabile da persone con disabilità. Si tratta di percorrere, con l’ausilio di diverse attrezzature, piste innevate, scegliendo tra diverse specialità (tecnica classica o tecnica libera). Solitamente si gareggia singolarmente anche se esistono staffette a squadre.
Gli atleti, secondo la classificazione stilata dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), sono così suddivisi: atleti con disabilità fisica agli arti inferiori o al tronco (sitting), atleti con disabilità fisica agli arti superiori e inferiori (standing), atleti con disabilità visiva.
Il primo gruppo comprende coloro che non sono in grado di reggersi su due sci. Viene utilizzato, infatti, uno slittino detto sit-ski, formato da un sedile montato su due sci di fondo.
Gli atleti che hanno una disabilità fisica agli arti superiori e inferiori sono in genere invece in grado di utilizzare due sci. Gareggiano senza bastoncini o con uno solo.
Diversamente le persone ipovedenti partecipano alle competizioni accompagnate da una guida che li precede, dando direttive sulla pista da percorrere. L’attrezzatura che usano è quella classica dello sci di fondo.
Il para cross country-skiing è apparso per la prima volta ai Giochi Paralimpici invernali di Örnsköldsvik (Svezia) nel 1976. Per gareggiare è stata impiegata unicamente la tecnica classica fino 1984 quando, a Innsbruck, gli atleti hanno iniziato a utilizzare anche la cosiddetta tecnica libera pattinata.
Solo nel 1992 ad Albertville vennero assegnate le prime medaglie paralimpiche.
02/11/21