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Pesce lavorato e conservato, +8,4% l’export lombardo

Dalla Lombardia parte oltre un terzo del totale italiano. Soprattutto da Como. Seguono Brescia, Milano e Lodi.Destinazione: Germania, Grecia, Austria (+13%), Svizzera e Arabia Saudita.

10/08/15 - 


Mercato del pesce conservato e lavorato: dalla Lombardia parte oltre un terzo dell’export italiano (35,8%) per un valore che nei primi tre mesi del 2015 raggiunge quasi i 33 milioni di euro, +8,4% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il pesce lavorato e conservato parte soprattutto da Como (84,7% del totale regionale). Seguono Brescia (5,2%), Milano (2,2%) e Lodi (1,6%). Nel 2015 i principali Paesi di destinazione sono Germania e Grecia (11,2% del totale verso il mondo), seguiti da Austria (+13%), Svizzera e Arabia Saudita. E sono oltre 1.400 le imprese ittiche, tra produzione e commercio di pesce fresco e conservato, attive in Lombardia nel 2015, una su venti in Italia, +3,5% in un anno. Sono soprattutto commercianti all’ingrosso (779, +8,5%) o al dettaglio ambulante (246) di pesce. Il maggior numero di attività sono a Milano, Brescia, Varese e Bergamo. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al I trim. 2015 e 2014.
Da dove arriva il pesce sulle tavole lombarde? Soprattutto dalla Spagna, per un import di circa 56 milioni di euro in tre mesi. In forte crescita l’Indonesia, seguono Paesi Bassi, Thailandia, Ecuador e Danimarca.
Pesce conservato: l’Italia in tre mesi importa per quasi un miliardo di euro. Quasi dieci volte di più di quanto esporta. Ma sia l’import che l’export sono in aumento: rispettivamente +13,3% e +9,5%. E nel settore ittico, che tra produzione e commercio conta oltre 29 mila imprese (+1,9%), prima Napoli con 2.170 attività (+4% in un anno) seguita da Rovigo con 2.119 (+1,5%). Vengono poi Ferrara, Roma e Venezia.
“La pescheria di fiducia è un valore aggiunto per il consumatore – sottolinea Angelo Valentini, consigliere Assofood (Confcommercio Milano) referente per l’ittico – per la garanzia su qualità e freschezza ed i consigli sui modi migliori per consumare i prodotti ittici. Continua ad essere interessante la domanda per il pesce da mangiarsi crudo. Preoccupa, in generale, il calo dei volumi di pescato nazionale, ma anche i quantitativi di pescato di qualità dall’estero (branzini, orate, dentici, scorfani…) sono in diminuzione. E ciò finisce inevitabilmente per avere ripercussione sui prezzi”.


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