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Lombardia, bilanci di palestre e piscine in “zona rossa” profonda - A.R.I.S.A.: il 35% delle imprese a forte rischio

Le chiusure anti-Covid strangolano un settore con 17.000 occupati in regione

16/01/21 - 

Anche con il nuovo Dpcm del Governo palestre e piscine restano chiuse per l’emergenza Covid. Un ulteriore prolungato stop che aggrava lo stato di grande sofferenza del comparto. A fare il punto è A.R.I.S.A. l’Associazione regionale delle imprese del settore (aderente alla Confcommercio milanese).
La Lombardia, rileva A.R.I.S.A. “era” la regione che, da sola, rappresentava il 37% delle imprese operanti nel fitness con più di 25 mila tra centri benessere e palestre (su un totale nazionale che, prima del Covid, ne annoverava 70mila).
Solo nella Città Metropolitana di Milano, nel 2019, si contavano 5.200 attività con 17.000 addetti: “andando avanti così - dichiara il direttore di A.R.I.S.A. Paolo Unitistimiamo che i bilanci del 35% delle imprese sono a forte rischio e molte di esse non riusciranno ad arrivare a primavera. Con pesantissime ripercussioni anche in termini occupazionali”.
Ancora più drammatica la situazione delle oltre 1.000 piscine lombarde - afferma Angelo Gnerre, delegato A.R.I.S.A. per il settore impianti natatoried uso come metafora la scala Richter per i terremoti: il magnitudo di riferimento per le piscine sarebbe 10 con un conseguente tsunami per i bilanci delle nostre aziende 2021: le proiezioni più ottimistiche ci fanno stimare un calo del 50% con possibili ripercussioni anche nel 2022”.

Milano, 16 gennaio 2021

A.R.I.S.A. Associazione regionale imprese dello sport e delle arti del benessere fisico
Milano, corso Venezia 51 – tel. 027750216/248 arisa@unione.milano.it


Allegati:
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