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Piano Mattei. L'indagine

 

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L’opinione pubblica: considerazioni sugli africani in Italia e il Piano Mattei per l’Africa

Perché l’emigrazione - Per il 51% degli intervistati (risposta multipla) gli immigrati lasciano il proprio Paese principalmente per cercare una vita migliore. In particolare: fuggire dalle guerre (27%); per sfuggire a persecuzioni politiche, tribali o altro (24%); aiutare, con i guadagni del lavoro, i familiari lontani (22%); perché il loro Paese non offre alcuna possibilità di lavoro (20%). L’integrazione dei figli di immigrati - Il 69% degli intervistati ritiene che per i figli degli immigrati sarà complessivamente più agevole vivere in Italia rispetto a quanto non lo sia per i genitori (molto più facile 9%, abbastanza più facile 60%). Immigrati in Italia: le conseguenze – La presenza degli immigrati è utile per aiutare a coprire necessità di forza lavoro, contribuire alla fiscalità generale, ridurre il problema della denatalità? Il 46% degli intervistati si dice d’accordo (12% molto d’accordo, 34% abbastanza d’accordo); il 42% si dice in disaccordo (poco 24% o per niente d’accordo 18%). Negli ultimi anni scarso ascolto dei Paesi africani da parte dell’Italia e soprattutto dell’UE - Il 69% degli intervistati pensa che la voce dei Paesi africani negli ultimi anni sia stata poco o per niente considerata dall’Italia; il 74% pensa che sia stata poco o per niente considerata dall’Unione Europea. La formazione - Secondo il 54% degli intervistati l’organizzazione di percorsi di formazione professionale per gli immigrati può essere utile per una migliore gestione del fenomeno migratorio (utile in una certa misura per il 37%, utile in misura elevata per il 17%). Utile solo per casi limitati per il 18%. Percorsi di formazione professionale in Italia o nei Paesi Africani - La proposta di un piano di formazione professionale per gli immigrati in Italia (persone che, una volta formate, tornerebbero nei loro Paesi di origine) è ritenuta valida dal 50% degli intervistati (fattibile dal 39%). La proposta di piani di formazione professionale nei Paesi africani, per un successivo avviamento al lavoro in Italia, è ritenuta valida dal 51% degli intervistati (fattibile dal 37%). Le potenzialità del mercato africano – Il 50% degli intervistati reputa che l’Africa possa essere un mercato interessante (abbastanza 38%, molto 12%) per le esportazioni italiane Quanto si conosce il Piano Mattei per l’Africa – Il 24% degli intervistati dichiara di conoscere il Piano Mattei. Di questi, il 5% ne ha sentito parlare ed ha approfondito il tema, il 19% ne ha sentito parlare. Il 35% degli intervistati ne ha sentito parlare solo in termini generali
 

ItaliaAfrica - I Dati

Il valore dell’interscambio commerciale Italia – Africa L’interscambio commerciale tra l’Italia e l’Africa (dato 2023) ha raggiunto il valore di 59,4 miliardi di euro, in calo del 14,6% rispetto al 2022 (fonte SACE su dati Istat) in particolare per una maggiore diversificazione nell’approvvigionamento di risorse energetiche acquistate dai Paesi africani (dopo il boom l’anno precedente per l’avvio della guerra in Ucraina) e per un calo dei prezzi. L’export e l’import italiano verso l’Africa L’export italiano verso l’Africa è stato di 20,4 miliardi di euro (dato 2023: -4,1% rispetto al 2022) l’import di 39 miliardi di euro (era di 48,2 miliardi l’anno precedente). L’export italiano verso l’Africa vede la prevalenza del settore dei macchinari: 4,6 miliardi di euro. I primi cinque Paesi di destinazione dell’export italiano sono: Tunisia, Egitto, Algeria, Marocco, Sud Africa. L’import italiano dai Paesi africani è rappresentato per più di due terzi da risorse energetiche. In particolare, i primi cinque Paesi da cui l’Italia importa sono: Algeria, Libia, Tunisia, Egitto, Sud Africa. *(elaborazione Ufficio Studi Confcommercio MiLoMB su dati Unioncamere Anpal)


 
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