L'Informatore febbraio 2018

Formazione / Studi 138 Formazione febbraio 2018 L’analisi del fabbisogno settoriale, espresso dal tasso medio annuo, vede nelle prime posizioni le attività professio- nali, scientifiche e tecniche (+ 4,3%), la sanità e assistenza (4,1%), le public utilities (4%) e i servizi di supporto alle impre- se e alle persone (3,6%). Il settore sanità e assistenza sociale deve questo risultato, soprattutto, al valore elevato della domanda di sostitu- zione, mentre le attività professionali, scientifiche e tecniche beneficiano del tasso più elevato in assoluto della domanda di espansione. I tassi di sviluppo di questi due segmenti divergono pochissimo (0,2 punti percentuali), ma la diversa composizione della domanda implica una differenza sostanziale. Il sistema della consulenza sperimenterà un’espansione nel senso stretto del termine, coinvolgendo diversi ambiti di attività dell’area tecnico scientifica, mentre nel settore della sanità e dell’assistenza sociale le nuove opportunità occu- pazionali dipenderanno essenzialmente dal pensionamento dei lavoratori anziani. Nell’ambito dell’industria, ad eccezione delle public utilities che vedono aumentare significativamente sia la doman- da di espansione che la domanda di sostituzione, la maggior pare dei segmenti non genera o genera poca nuova occu- pazione. Il tasso di fabbisogno più elevato riguarda le industrie della fabbricazione di mobili, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (2,8%), mentre il segmento che ricoprirà l’ultima posizione della graduatoria è quello delle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (1,3%), in cui la domanda di sostituzione riuscirà appena a compen- sare la contrazione dell’altra componente. I tassi di fabbisogno dell’industria continuano ad essere più bassi di quelli dei servizi a causa dei valori negativi della domanda di espansione, che nei servizi è quasi sempre positiva. L’esame dei dati suggerisce che gran parte dei fabbisogni espressi dalle imprese per il prossimo quinquennio saranno funzionali non tanto alla crescita, quanto alla sostituzione di personale in uscita. Volendo quantificare questo fenomeno la domanda di sostituzione rappresenterà, nella media del quinquennio, poco più del 70% del totale fabbisogno. Lo scenario fin qui descritto alla luce dei dati e delle stime Cedefop mette in evidenza le difficoltà del paese nel dotarsi di un patrimonio di competenze professionali adeguato alle esigenze di sviluppo di un’economia avanzata. Ovviamente questa situazione riflette i deficit strutturali della nostra economia, l’eccessiva frammentazione del capitale e del lavoro in tante micro aziende, la scarsa presenza di grandi imprese orientate all’innovazione, l’obsolescenza di alcune fondamentali infrastrutture, le aree di inefficienza di alcuni servizi pubblici, il soffocante debito dello Stato che sottrare risorse finanziarie al mercato, l’instabilità creditizia, una serie di fattori negativi che, comunque, non ci deve indur- re ad un atteggiamento di rassegnazione e rinuncia. La prospettiva di una domanda di sostituzione che faciliterà l’accesso al lavoro delle giovani generazioni è un’oc- casione preziosa da non sprecare per migliorare il livello generale delle competenze professionali con un’attività di forma- zione mirata sulle specifiche necessità delle aziende. Nel percorso finalizzato a questo obiettivo la Direzione Formazione di Confcommercio MI LO MB è impegnata ad anticipare i fabbisogni formativi dei nuovi profili professionali per mettere i lavoratori del terziario nella condizione di rinno- vare le proprie competenze in tempo utile, dando risposta alle necessità delle imprese che si confrontano con un mercato sempre più competitivo. La possibilità di monitorare in maniera sistematica i processi di innovazione del terziario grazie alla rete di associa- zioni territoriali e di categoria di Confcommercio consente alla Direzione Formazione stessa di svolgere il ruolo di media- tore e facilitatore della relazione tra soggetti che devono progettare nuove modalità e nuovi contenuti didattici e soggetti che devono assimilare le nuove competenze attraverso il servizio formativo.

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