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febbraio 2016

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Studi

Formazione / Studi

“Tra i diversi comparti analizzati il maggiore incremento sia in termini relativi che assoluti, come avviene ormai da

diversi trimestri, è appannaggio dei servizi di supporto alle imprese (+1.797 unità, pari al +6%), con una crescita rilevante delle

attività di pulizia di edifici, in larga parte gestite da stranieri, e di quelle legate alla cura e manutenzione del paesaggio. Anche

le attività di ricezione e ristorazione proseguono il trend in espansione (+975 imprese, +1,8%), dove al tradizionale aumento di

ristoranti, bar e take away si è associato negli ultimi due trimestri un significativo incremento degli affittacamere, probabilmente

in relazione a Expo 2015. Crescono i servizi di informazione e comunicazione (+535 imprese, pari al +2,2%), soprattutto nel

campo dell’informatica, e gli altri servizi alla persona (+411 posizioni, pari al +1,1%), come gli istituti di bellezza e le attività di

tatuaggio e piercing. Le attività professionali, scientifiche e tecniche proseguono il trend positivo evidenziato nel 2015 dopo un

anno e mezzo di calo (+356 imprese, pari al +0,8%), grazie soprattutto alle attività di direzione aziendale e di consulenza

gestionale.

L’unica perdita significativa si registra nel settore del trasporto e magazzinaggio (-200 posizioni, pari al -0,7%), dove è

in corso da anni una contrazione strutturale del numero di imprese attive nel trasporto di merci su strada, mentre risulta margi-

nale la variazione negativa del commercio all’ingrosso (-62 imprese, -0,1%), settore che dopo i cali del biennio 2011-2012 ha

evidenziato un andamento stabile” (Unioncamere Lombardia, Indagine trimestrale del settore dei servizi, 3° trimestre 2015,

pag. 7).

Servizi alle imprese e internazionalizzazione

Nell’ambito dei servizi alle imprese si dimostrano particolarmente vitali le attività che si rivolgono ai mercati stranieri sia

direttamente, vendendo le proprie prestazioni all’estero, sia indirettamente, fornendo consulenza e supporto alle imprese che

esportano.

Nella creazione o nel potenziamento di attività di questo genere i dati indicano che le aree di maggiore concentrazione

urbana si sono distinte quale ambiente favorevole alla crescita degli investimenti.

“La propensione a esportare dei sistemi urbani è cresciuta a un tasso superiore alla media nazionale negli ultimi anni e

le grandi città svolgono un ruolo dominante nei processi di internazionalizzazione produttiva, con quote molto elevate sia

come presenza produttiva all’estero, sia come capacità di attrazione di multinazionali straniere (…).

I sistemi urbani (Su) e i distretti industriali (Di). Le due unità territoriali condividono caratteristiche comuni, in termini

definitori, e il medesimo fondamento teorico di analisi, basato sulla rilevanza delle economie di aggregazione e sui vantaggi

che ne derivano in termini di relazioni di fiducia tra clienti e fornitori, di spillovers tecnologici e di conoscenza, rafforzati dall’in-

terazione ripetuta di soggetti economici, quali imprese, lavoratori, università e centri di ricerca, banche e intermediari finanziari

che convivono nella medesima area geografica.

Allo stesso tempo però ognuna delle due unità territoriali presenta delle peculiarità, il cui carattere diviene tanto più evi-

dente all’emergere del ruolo dei Su nello sviluppo economico, in concomitanza della flessione di quello dei Di” (Rapporto Ice

2015, Distretti industriali e sistemi urbani: l‘articolazione territoriale di esportazioni e partecipazioni estere, pag. 211-212).

I distretti industriali sono sistemi di produzione complessi in cui operano imprese piccole e medie di uno specifico set-

tore di attività manifatturiera, dove ciascun attore segue un prodotto o una fase del processo di trasformazione industriale.

I sistemi urbani sono strutture composte da aziende appartenenti a diverse attività terziarie e industriali, caratterizzate

dalla presenza di imprese medio-grandi accanto a quelle piccole, ubicate in un territorio ricco di infrastrutture di comunicazione

con una densità demografica elevata ed un’ampia riserva di forza lavoro qualificata.

La diversificata gamma di attività di natura tecnologica e, soprattutto, di consulenza favorisce i processi di creazione

del valore in tutto il sistema e rappresenta l’ambiente adatto per sostenere le esportazioni e favorire le partecipazioni estere e,

quindi, il processo di internazionalizzazione dell’economia.