febbraio 2016
Studi
Formazione / Studi
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Le richieste di autorizzazione per grandi insediamenti commerciali trovano quasi sempre il consenso delle amministra-
zioni municipali, attratte dalla prospettiva di utilizzare il bene patrimoniale del suolo pubblico per attività, che possano accre-
scere le proprie entrate tributarie e finanziare così la spesa corrente fuori controllo.
Anche l’inefficienza degli intermediari creditizi e finanziari contribuisce, purtroppo, ad alimentare questo fenomeno,
facendo affluire il risparmio delle famiglie e delle imprese a mercati maturi come quello della grande distribuzione tradizionale
e sottraendo capitali a settori economici innovativi, capaci di rivolgersi a mercati in crescita all’interno e, soprattutto, all’esterno
dei confini nazionali.
Nell’arco di pochi anni i progetti avviati ad Arese, Segrate, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo saranno in grado
di attivare 318.500 metri quadri di vendita, il 22,3% in più rispetto allo stock attuale (1.429.481 metri quadri) nell’area delle pro-
vince di Milano e Monza Brianza.
Oltre a ridurre la concorrenza ed a generare diseconomie sotto il profilo della mobilità, dell’inquinamento, della deserti-
ficazione commerciale delle periferie questo eccesso di offerta accentua il rischio di fallimenti nel sistema stesso della grande
distribuzione, un fenomeno attualmente circoscritto alle medie strutture, ma destinato ad estendersi a quelle di grande scala.
La chiusura di una grande superficie di vendita determina una traumatica cancellazione dei tributi destinati alle casse
delle amministrazioni municipali, un effetto contrario a quello perseguito con la scelta di destinare le aree di trasformazione
urbana solo e sempre al commercio al dettaglio di grande e media scala.
L’ostinazione verso questo modello di pianificazione urbanistico-commerciale è incomprensibile dal momento che l’al-
ternativa al format obsoleto del centro commerciale esiste.
Le performance economiche dei servizi alle imprese in Lombardia e, soprattutto, nei grandi sistemi urbani consentono
di riconoscerla.
Servizi alle imprese nelle aree di trasformazione urbana
“Il settore dei servizi della Lombardia si conferma in crescita, registrando un aumento del fatturato su base annua pari
al 2,2%, l’incremento più significativo dall’inizio della crisi del 2008 (…). I contributi più significativi alla crescita provengono
dall’alloggio e ristorazione (+3,6%), settore che dopo aver subito pesanti perdite fino al 2013 è tornato al segno positivo, bene-
ficiando di una stagione turistica caratterizzata da un aumento degli arrivi forse anche per effetto dell’esposizione universale, e
dai servizi alle imprese (+2,3%), il comparto che ha mostrato la maggior capacità di resistenza durante la crisi” (Unioncamere
Lombardia, Indagine trimestrale del settore dei servizi, 3° trimestre 2015).