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Il credito esposto in una dichiarazione omessa obbliga al rimborso: irrilevante se la dichiarazione è stata presentata dopo i 90 giorni

Con riferimento all’erogazione dei rimborsi di imposta derivanti dalla dichiarazione annuale presentata dopo i 90 giorni, la prassi ritiene che l’opzione per il rimborso contenuta nella dichiarazione omessa non sia valida essendo necessaria una specifica domanda di rimborso presentata nei termini di legge (ris. Agenzia delle entrate n. 82/2020).

La Corte di Cassazione afferma, al contrario, che la richiesta di rimborso inserita in una dichiarazione dei redditi (contenuta nel quadro RX o VX se si tratta di IVA) presentata con un ritardo superiore a 90 giorni rispetto ai termini previsti è, comunque, valida, anche se la dichiarazione è da considerarsi omessa.

Il credito indicato in una dichiarazione presentata con un ritardo superiore a 90 giorni non comporta per l’Erario l’obbligo di procedere al rimborso.

Tuttavia, qualora sia stata esercitata l’opzione per il rimborso, quest’ultima resta valida, in quanto, ai fini del rimborso stesso, l’eventuale omissione della dichiarazione non assume rilevanza.

La Corte di Cassazione in passato aveva sostenuto che nei confronti del contribuente la domanda di rimborso “può ritenersi validamente rappresentata anche dalla dichiarazione dei redditi tardivamente presentata, ove in essa egli non si sia limitato ad esporre il credito d’imposta, ma ne abbia specificamente domandato il rimborso” (Cass. 23 gennaio 2020 n. 1503 e Cass. 20 dicembre 2022 n. 37228). 

(Ordinanza della Corte di Cassazione n.18715 del 9 luglio 2025)


16/07/25