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Dal 27 luglio è operativo il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO)

 

Il Ministero dello sviluppo economico (MISE) rende operativo dal 27 luglio il nuovo Registro pubblico delle opposizioni (RPO), estendendolo anche ai numeri di telefono cellulari.


L'iscrizione al registro preclude agli operatori qualsiasi trattamento degli indirizzi postali contenuti negli elenchi telefonici e delle numerazioni nazionali fisse e mobili, per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, effettuato mediante l'impiego del telefono oppure mediante posta cartacea, secondo quanto previsto dalla legge n. 5/2018.


Per la concreta realizzazione ed il funzionamento del nuovo registro, il MISE ha svolto una consultazione tra aprile e maggio, alla quale hanno partecipato alcune componenti del Sistema supportate dalla Confederazione, evidenziando una serie di criticità applicative, tra le quali:

  • quella relativa ai consensi al trattamento dei dati rilasciati nell’ambito di specifici rapporti in essere, come quelli associativi, che sono tendenzialmente stabili nel tempo e non generano “nuove campagne promozionali” se non ai fini del rinnovo del rapporto associativo già esistente. In tal caso, sembrerebbe ragionevole escludere dall’obbligo di consultazione del RPO, i consensi già rilasciati per l’invio di materiale pubblicitario in occasione delle ordinarie campagne associative. Tale valutazione sarebbe, peraltro, in linea anche con le prescrizioni specifiche dettate dal Garante in merito al trattamento di categorie particolari di dati da parte degli organismi di tipo associativo, nell’Autorizzazione generale n.3/2016, come confermata dal Provvedimento del 13 dicembre 2018 n. 906897;
  • quella che riguarda il previsto obbligo di consultazione mensile del RPO per le liste possedute dal titolare. Dal testo del provvedimento, infatti, tale obbligo sembrerebbe sussistere a prescindere dall’esistenza di campagne promozionali attive quel mese, con la conseguenza che qualunque operatore si troverebbe costretto a pagare costantemente, per le banche dati detenute, anche senza avere effettuato alcun tipo di campagna marketing. Tale obbligo comporterebbe, in particolare, gravi ripercussioni per gli operatori con banche dati di notevoli dimensioni, per i quali l’attuale struttura tariffaria e la frequenza di consultazione obbligatoria prevista sarebbero difficilmente sostenibili;
  • quella sulla cd. lead generation, in cui eventuali soggetti interessati ai servizi offerti dagli operatori chiedono attraverso il web, o telefonando direttamente, di essere contattati per l’acquisto di servizi/prodotti o per ricevere informazioni. Anche queste fattispecie, dove è il soggetto interessato a chiedere di essere contattato, dovrebbero essere ragionevolmente escluse dall’obbligo di consultazione del RPO, sempre che il contatto avvenga in tempi ragionevoli e si concluda con la risposta alla richiesta prevenuta dall’interessato. In caso di richiesta da parte dell'interessato stesso ad essere contattato, il trattamento potrebbe infatti essere fondato su una condizione di liceità diversa dal consenso e/o dal legittimo interesse, in quanto funzionale all’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta dell'interessato
  • alcune associazioni hanno, inoltre, evidenziato possibili criticità relative alle “campagne di tesseramento”: sia quella nazionale, effettuata mensilmente su nominativi ed indirizzi di associati segnalati dalle associazioni; sia quelle locali, effettuate nello stesso modo e tramite email direttamente dalle associazioni territoriali.

Queste ed altre criticità sono state sottoposte dal MISE al Garante per la Protezione dei Dati Personali e si è in attesa di conoscere l’esito della valutazione del Garante sui alcuni dei punti sopra evidenziati.

Il Dicastero ha, inoltre, confermato che nei prossimi giorni verrà pubblicato il “decreto tariffe”, il quale attualmente è all’esame della Corte dei Conti per la registrazione. L’impianto tariffario sarà completamente rivisto introducendo un sistema che prevede un costo unitario e non più l’acquisto di pacchetti.

Fino ad allora occorrerà ancora fare riferimento al DM 30 gennaio 2020 che prevede una tariffazione “a pacchetto”.

Si informa inoltre che dal 27 luglio 2022, data di operatività del Registro pubblico delle opposizioni, il sito https://registrodelleopposizioni.it è implementato con tutte le informazioni utili e con una sezione dedicata alle FAQ.


26/07/22