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L'assemblea Fipe – Confcommercio: "qui per riaprire il futuro"

Fipe - Confcommercio (Federazione italiana dei pubblici esercizi) per la sua assemblea straordinaria è scesa in piazza San Silvestro a Roma martedì 13 aprile. Se il cuore della manifestazione si è svolto a Roma, FIPE ha acceso numerose piazze della penisola, in collegamento con decine di iniziative in altrettante città italiane, in una manifestazione rispettosa e partecipata all’insegna della solidarietà tra gli imprenditori e della credibilità delle proposte. All’evento hanno partecipato titolari di bar e ristoranti, il mondo del catering e del banqueting, la ristorazione commerciale e collettiva, le discoteche, le imprese balneari e gli imprenditori del gioco legale e dell’intrattenimento. Tutti insieme, collegati per chiedere al Governo un programma per la riapertura delle proprie attività in sicurezza (alcune delle quali sono chiuse da ormai 14 mesi) e una data certa per la ripartenza.

Nel corso dell’assemblea sono intervenuti piccoli imprenditori provenienti da tutta Italia per accontare le proprie esperienze in questo periodo di enorme difficoltà con l’emergenza Covid. Presente all'assemblea di Fipe anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli che, con il suo discorso, ha aperto i lavori ribadendo il sostegno di Confcommercio alle imprese associate, agli imprenditori e alle loro famiglie, che in questo periodo di grande difficoltà vivono nell'incertezza e nell'impossibilità di svolgere le proprie attività.

Stralci dell'intervento del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli

«Ce lo dicano e ce lo spieghino bene. Perché noi vogliamo riaprire. Vogliamo riaprire in sicurezza. Perché la risposta all’emergenza solo con 'più chiusure' è ormai una scelta insostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale.

Noi siamo qui per il futuro. E il futuro parte da un piano vaccini coordinato, diffuso, tempestivo e soprattutto senza incertezze. 

Perché - anche qui - l’incertezza è il peggior nemico. Siamo per i vaccini e siamo per il passaporto vaccinale, che resta il prerequisito della normalità.

L’incertezza non ci fa programmare, taglia le gambe al futuro.

Vogliamo credere. Vogliamo – ancora una volta – e senza incertezze che le risorse promesse siano adeguate alle perdite e siano tempestive. Vogliamo crederlo ancora una volta. E aspettiamo di vederlo.
Perché solo così possiamo credere a quel cambio di passo che serve al Paese e che finora non abbiamo ancora visto. Cari amici imprenditori della Fipe, dei pubblici esercizi.  

Oggi qui, in piazza, con voi, lo ripeto, c’è tutta la Confcommercio. 

Ci sono gli imprenditori del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti, delle professioni e della cultura. Ci sono i negozi di vicinato e gli ambulanti, la media e la grande distribuzione. Ci sono gli alberghi e i servizi innovativi, ci sono le imprese dello sport e dell’intrattenimento. C’è l’intera filiera turistica, che proprio nelle vostre attività trova un tassello prezioso e non sostituibile.

C’è chi rischia e spera. Perché noi siamo il simbolo di quanto è costata quest’anno l’incertezza, l’ingiustizia, la paura. Noi siamo il simbolo del Paese che non si arrende. Noi vogliamo essere il simbolo dell’Italia che si rialza». 

Sangalli_Fipe_13apr2021

Ha concluso i lavori il presidente della Fipe (e vicepresidente vicario di Confcommercio) Lino Enrico Stoppani, che ha parlato davanti ai rappresentanti di ristoratori, baristi, operatori dei catering, gestori di discoteche, sale del gioco, stabilimenti balneari: operatori provenienti da ogni provincia italiana, esasperati da oltre un anno di restrizioni. 

«Oggi abbiamo detto, con civiltà ma anche grande fermezza, che 'Vogliamo futuro'. Avere un futuro significa disporre di misure emergenziali adeguate, precisando innanzitutto che una cosa è aver perso fatturato per fatti contingenti, ben altra cosa è averlo perso perché obbligati a chiudere. Ma soprattutto per noi avere un futuro significa poter lavorare. Significa poter riaprire: in sicurezza, con i dovuti controlli, nel rispetto della delicatezza della situazione. Ma subito e senza un’estenuante dilazione dei tempi e un 'apri e chiudi' che confonde ed esaspera le tensioni sociali.

Il Governo ha annunciato uno sprint decisivo nella campagna vaccinale. Esattamente come si sta facendo per i vaccini, è essenziale che il Governo si doti parallelamente di un piano preciso di riaperture, a cominciare dagli esercizi che hanno la possibilità di effettuare il servizio al tavolo. Anche favorendo l’utilizzo degli spazi esterni. E che fondi la propria efficacia su protocolli di sicurezza rigorosi e controlli adeguati. Noi siamo pronti a riprendere il lavoro con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Cts per definire le misure che andranno applicate in ogni situazione. Aperte, proprio le nostre imprese possono dispiegare al meglio la loro funzione di presidio e di mantenimento della qualità della vita e dei livelli sicurezza. Vogliamo fare il nostro mestiere. Al meglio».

stoppani Fipe 13 aprile

13/04/21
Categoria: Area media

Tipologia: Dalle associazioni

 
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