Congiuntura Confcommercio: ripresa dei consumi a marzo solo “illusione ottica”
Lontano il recupero perdite 2020 e domanda quasi azzerata per molte attività. Crescita ancora molto debole (Pil +0,2%)
A tredici mesi dall’inizio della crisi Covid si registra un lieve recupero dei consumi, ma i segnali di per una vera ripartenza sono ancora deboli. Lo rileva l’Ufficio Studi Confcommercio con la nota sulla Congiuntura. L’ICC (Indicatore consumi Confcommercio) segnala a marzo una crescita del 20,6% nel confronto annuo che, comunque, appare largamente insufficiente a compensare le perdite dei consumi del 2020. Il livello della spesa reale a marzo 2021 è ancora inferiore a quello di marzo 2019 del 19%.
Per molti comparti della filiera turistica, della mobilità e delle attività legate al tempo libero si registra quasi l’azzeramento della domanda. E’ a rischio la sopravvivenza di molte imprese del comparto se non si potrà tornare al più presto ad operare con una programmazione definita. Inoltre, in alcuni ambiti della domanda di beni (come abbigliamento e calzature) gli incrementi tendenziali di marzo non sono sufficienti a colmare le perdite pregresse: nel confronto con i valori del 2019 le riduzioni di spesa in termini reali sono ancora attorno al 30%. E dopo un primo trimestre caratterizzato da un segno negativo (-1,3% congiunturale) per aprile si stima una crescita di Pil molto contenuta (+0,2%) su marzo. Su base annua, la variazione è del +22,1%, ma permane il rischio di non raggiungere una crescita superiore al 4% nell’intero 2021.
16/04/21