• Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • YouTube
  • Twitter

E' stato presentato lunedì 4 novembre a Milano, nella sede di Expo 2015 spa, alla presenza di Ferruccio Dardanello - presidente Unioncamere, Claudio Gagliardi - segretario generale Unioncamere, Giuseppe Sala - commissario unico Expo 2015, Aldo Bonomi - direttore Aaster, Rosario Bifulco - presidente Green economy network Assolombarda, Maurizio Martina - sottosegretario Expo 2015, Andrea Orlando - ministro dell’Ambiente, Ermete Realacci - presidente Fondazione Symbola, "GreenItaly 2013. Nutrire il futuro", il quarto rapporto annuale di Unioncamere e Fondazione Symbola .
 
I numeri dell'economia verde in Italia emersi dal rapporto: 3 milioni di assunzioni e 3,7 milioni di ulteriori posti di lavoro potenziali, con 100,8 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto, in termini nominali, nel 2012, pari al 10,6% del totale.
 
Sono 328 mila le imprese italiane, pari al il 22%, che dal 2008 ad oggi hanno investito, o stanno investendo, per ridurre l’impatto ambientale e risparmiare energia. Da queste aziende quest'anno arriverà il 38% di tutte le assunzioni programmate nell'industria e nei servizi: 216.500 su un totale di 563.400. I posti di lavoro "verdi" copriranno il 61,2% di tutte le assunzioni destinate alle attività di ricerca e di sviluppo in Italia. E il 42% del totale delle assunzioni under 30 programmate quest'anno verrà fatto da quel 22% di aziende che fanno investimenti "green".
 
La green Italy è diffusa in modo piuttosto uniforme lungo tutto il territorio. Nel Nord ha il suo punto di forza: quasi 170 mila delle 328 mila imprese green, il 52% del totale, di cui 94 mila nel Nord-Ovest (28,7%) e circa 75.600 nel Nord-Est (23,1%).  Altre imprese verdi si trovano al Meridione, 93.500 (28,5%), mentre nel Centro si fermano a 64.800 (19,8%).
 
La green economy, secondo Symbola e Unioncamere, è un nuovo paradigma produttivo che esprime, nel nostro Paese, la parte propulsiva dell’economia.
“A questo tracciante verde dell’Italia migliore - auspicano Unioncamere e Symbola - deve guardare con più curiosità e attenzione la politica quando ragiona di sviluppo e rilancio. Non può non farlo Expo 2015, che partendo dalle fila dell’agroalimentare e dipanandole lungo la filiera e i territori, rappresenterà una straordinaria occasione di rilancio del sistema paese, che in questa green economy ha la sua avanguardia”.
 
Sul podio delle province per valore assoluto delle assunzioni non stagionali "verdi" previste dalle imprese nel 2013 c'è Milano, al primo posto con 6mila assunzioni di queste figure pari al 12,9% del totale nazionale, seguita da Roma 3.400 - 7,3% e Torino 2.300 - 5%.
 
Hanno detto:
 
Ferruccio Dardanello: “GreenItaly ci racconta di un’Italia che sa essere più competitiva e più equa, perché fondata su un modello produttivo diverso. In cui tradizione e innovazione, sostenibilità e qualità si incrociano realizzando una nuova competitività. L’Italia non una delle vittime della globalizzazione ma, anzi, un Paese che ne ha approfittato per modificare profondamente la propria specializzazione internazionale, modernizzandola, proprio grazie alla green economy. Creando valore aggiunto in settori in cui ci davano per spacciati e creando nuove specializzazioni in altri settori, in cui siamo oggi leader. Expo Milano 2015 è un’occasione unica per presentare al mondo questo modello di sviluppo e l’Italia come suo autorevole paladino. Se vogliamo che questo modello vincente contagi tutto il nostro sistema produttivo, dobbiamo sostenerlo. Anzitutto liberandolo dagli ostacoli che incontra lungo il cammino, primo fra tutti l’eccesso di burocrazia. Poi con politiche industriali e fiscali più green: nelle tecnologie, nella formazione, nella tassazione del lavoro, nel credito, negli investimenti.” 
 
Ermete Realacci: “L’Italia deve rilanciare il mercato interno, stremato dalla recessione, dall’austerità e dalla paura. E deve saper fare tesoro della crisi per cogliere le sfide, e le opportunità, della nuova economia mondiale scommettendo sull’innovazione, la ricerca, la qualità, la green economy, per rinnovare il suo sapere fare, la sua vocazione imprenditoriale e artigiana. L’Italia, insomma, deve fare l’Italia. La prossima Expo di Milano, pensata dopo la crisi, può essere anche la prima esposizione mondiale della green economy".
 
Giuseppe Sala: "Expo Milano 2015 vuole essere la prima Esposizione Universale della "green economy". Una sfida questa che è parte integrante del progetto che stiamo realizzando".
 
04/11/13
Categoria: Impresa e Istituzioni

Tipologia: Scenario nazionale

 
Richieste e segnalazioni