L'Informatore

73 Ambiente Ambiente - Politiche energetiche set tembre 2019 Decreto direttoriale n. 6785/2019 - Regione Lombardia Via libera al biometano prodotto da impianti di trattamento rifiuti Con l’introduzione nel panorama normativo regionale del decreto direttoriale 6785/2019, la Regione Lombardia ha introdotto una assoluta novità nel campo della produzione di biometano, indicando alle province e alla città metropolitana i criteri individuati nel Dm 2 marzo 2018 e nelle relative procedure attuative, quali criteri idonei a definire come prodotto il biometano (e dunque come combustibile a tutti gli effetti), anche quando esso derivi dall’attività di impianti di trattamento e recupero di rifiuti. Il suddetto provvedimento regionale, prendendo le mosse da quanto stabilito dalla nota sentenza del Consiglio di Stato n. 1229/2018 secondo la quale i criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto - EoW (End of Waste) - sono di competenza UE e, in mancanza di regolamenti comunitari, di competenza dello Stato, che non può tuttavia delegare que- sta competenza agli organi dell’organizzazione interna (regioni, province). Constatato quindi che non esistono a livello comunitario regolamenti che disciplinino la cessazione della qualifica di rifiuto per la produzione di biometano, e che pertanto è possibile utilizzare criteri stabiliti da provvedimenti statali, secondo quanto dispone l’art. 184 ter, Dlgs 152/2006; visto inoltre che le previsioni del Dm 2 marzo 2018 e delle relative procedure attuative (approvate dal Comitato tecnico consultivo biocarburanti il 12 giugno 2018) costituiscono criteri statali per la qualifica del biometano quale prodotto, anche laddove generato da impianti di trattamento rifiuti. Il decreto di Regione Lombardia in parola afferma che “le autorità competenti (provincie e città metropolitana) debbano pertanto auto- rizzare la produzione di biometano, anche da impianti di trattamento dei rifiuti, utilizzando i citati criteri statali”. Si pubblica il decreto direttoriale in oggetto. DECRETO DIRETTORIALE n. 6785 della Dg Ambiente e clima della Regione Lombardia del 15 maggio 2019. Disposizioni finalizzate a disciplinare l’organizzazione e lo svolgimento delle funzioni amministrative trasferite alle provincie ed alle città metropolitane ai sensi dell’art. 16 della legge regionale n. 26/2003 in merito alle autorizzazioni di produzione di biometano da rifiuti. Il dirigente della UO Economia circolare, usi della materia e bonifiche Viste: - la direttiva 19 novembre 2008, n. 2008/98/Ce relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive; - la direttiva 23 aprile 2009 n. 2009/28/Ce sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili; Visti: - il Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale», con particolare riferimento all’art 184-ter; - il Dlgs 3 marzo 2011, n. 28 «Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fon ti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/Ce e 2003/30/Ce: Vista la Lr n. 26/2003 «Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche» ed in particolare l’art. 17, comma 1 che tra le competenze della regione prevede alla lettera e) anche: l’adozione di direttive procedurali e tecniche per l’esercizio delle funzioni autorizzatorie spettanti alle province»; Visto l’art. 28 comma l lett. e bis) della sopra citata legge regionale che conferisce alle province la competenza autoriz- zativa per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, di cui all’art. 12 del Dlgs 387/2003, tra i quali rientrano, ai sensi dell’art. 8 bis) lett. b) del medesimo decreto legislativo, anche gli impianti di produzione di biometano con capacità pro- duttiva superiore a 500 Sm3/h; Visto l’art. 6 del Dlgs 3 marzo 2011, n. 28 «Attuazione della direttiva 2009/28/Ce sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/Ce e 2003/30/Ce che introduce la pro- cedura abilitativa semplificata quale procedimento amministrativo di competenza del comuni per il rilascio degli atti di assenso

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