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Si delinea il programma della XXI Triennale che dopo vent'anni torna ad animare Milano, dal 2 aprile al 12 settembre, con centinaia di eventi diffusi nel segno del «Design after design». Mancava dal 1996 e il ritorno è in grande stile: per la città si vedono già le immagini di un misterioso oggetto giallo in mano a diverse persone che ne fanno vari usi, a simboleggiare i mille volti del design. Come in un puzzle che si compone tessera dopo tessera, il disegno complessivo della kermesse si svela poco a poco: al già noto calendario delle mostre si è aggiunta sabato 12 marzo la fitta agenda delle partecipazioni internazionali, presentata in viale Alemagna dal presidente della Triennale di Milano Claudio De Albertis.

Il 2016 sarà un anno fondamentale per la Triennale di Milano, che ha preso la decisione storica di riorganizzare l’Esposizione Internazionale.

Già quaranta le adesioni da tutti gli angoli del mondo: dalla vicina Svizzera, che presenta «Cosmopolitan» e «Meditation spaces», al lontano Myanmar con «Teak, before and after». Dalla Francia con «St. Étienne changes design», il caso di una città-modello nel disegno industriale, alla Germania (Hands On, progetto a vocazione didattica). Poi India, Singapore e Cina (con tre esposizioni), Paesi in cui si sta costruendo il design del futuro. Per l'estremo Oriente non poteva mancare il Giappone, con una suggestiva esposizione di campane per templi dal distretto specializzato di Toyama. Tornando in Europa, molto presente è il Regno Unito, con ben quattro eventi tra cui «Re-Fresh London» e la rappresentanza del nuovo Museo del Design di Dundee. La Grecia sceglie di riflettere sulla Sustain/Ability in chiave mitologica. Intanto Israele presenta venti designer dell'Istituto Tecnologico di Holon che si misurano con l'attualità. Interessanti le iniziative di Albania, per la prima volta in Triennale con un «Progetto fra vuoto ed energia», Canada (Laboratori liminali), Cipro (Topografie di vita. Identità emergenti) e Iran che ci fa riscoprire il design fra la folla di un bazar. Nutrita la rappresentanza dei Paesi africani, dall'Algeria alla Liberia, dalla Tunisia al Sud Sudan. E per le Americhe spuntano Messico e Haiti, con due riflessioni sulla casa. Ancora: Croazia, Lituania, Bosnia-Herzegovina, Portogallo, Russia, Repubblica Ceca, Polonia, Libano, Kazakistan, Afghanistan, Corea, ciascuno col suo punto di vista sul design.

Cinque i poli della città adibiti ad ospitare le presenze dall'estero: oltre al Palazzo dell'Arte che in questi giorni è un vero e proprio cantiere, ci sono Museo della Scienza, Base, Diocesano, Oberdan. Cresce anche il palinsesto delle mostre, che ora annovera 20 luoghi con 22 eventi non solo in città ma anche alla Villa Reale di Monza, a Cinisello Balsamo, presso lo storico Museo della Fotografia e con ogni probabilità all'Expo, con sette mostre nello spazio in fondo al Cardo (da fine maggio). Senza contare il ricco calendario teatrale, musicale e cinematografico: da Shakespeare allo yoga, dalle foto ai corti, dal running alle biciclettate notturne (Velonotte, 7 maggio) dalla danza ai videogames di Milano game festival che si propone di innalzare il videogioco a oggetto di design. E già dal 2 aprile sarà attiva la app XXI Triennale.

Si sta ancora lavorando per allestire un gruppo di mostre anche nell’ex area Rho-Pero. Resta ancora aperto il nodo dell’allestimento del gruppo di mostre “City after the City” in due padiglioni dell’ex sito Expo. Al momento, infatti, “c’è l’ufficiosità, ma non l’ufficialità ha affermato De Albertis.”

 

14/03/16
Categoria: Impresa e Istituzioni

Tipologia: Regione Lombardia

 
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